Il “tabià” era/è un annesso
rustico di montagna usato al piano terra come stalla per le mucche
e fienile ai piani superiori, sufficiente a contenere le provviste
dell’intera stagione invernale. Una tipologia funzionale
all’economia agricola di montagna fino agli anni 60/70. Negli anni
80 iniziarono ad essere abbandonati e qualcuno ad essere adattato a
residenza di tipo economico. Ora hanno un mercato immobiliare in
quanto possono essere trasformati in residenza soprattutto di tipo
turistico. Generalmente gli strumenti urbanistici li hanno
vincolati con gradi di protezione al fine di conservarne la
tipologia in quanto memoria storica . Il fabbricato, delle
dimensioni in pianta di circa mt. 6x6, si trova a “mezza costa” sul
pendio della montagna e ci si arriva da una stradina bianca larga
non piu di mt. 2,30 praticabile solo con una autovettura a quattro
ruote motrici. Il fabbricato era gia stato oggetto di
ristrutturazione negli anni '80 con la sostituzione del primo
solaio in legno con uno in laterocemento. Poi, fortunatamente, non
seguirono altri lavori! Il recupero parte da questo stato di fatto,
per cui mantenedo il solaio in laterocemento è stato necessario
rinforzare le fondazioni e contestualmente sono stati risolti
problemi di infiltrazioni d’acqua provenienti dalla montagna. E'
stata conservata la tipologia nella sua struttura e mantenuti i
quattro prospetti con l’integrazione di qualche foratura necessaria
alla nuova funzione residenziale. Si sono mantenute le strutture
verticali, orizzontali e di copertura; sono stati previsti gli
isolamenti e dotato il fabbricato degli impianti idraulici ed
elettrici con fonte primaria, l’energia elettrica, evitando il gas.
La pietra al piano terra è stata oggetto di pulizia e restauro con
sostituzione di alcune pezzature. I rivestimenti in tavole di
legno, poste a scandola, rifatti perchè completamente persi o
compromessi. All’interno, al piano intermedio, in posizione
centrale è stata prevista una stube “cortinese” che di fatto è
unica fonte di riscaldamento per l’intero involucro. Il piano
intermedio, provvisto del ballatoio sui tre lati è la parte giorno
della nuova residenza che gode della migliore vista sulla vallata
verso il paese. In soffitta è stata ricavata la camera principale
con bagno. All’esterno tra la scala in pietra ed il fabbricato si è
ricavato un garage incassandolo in parte sulla montagna, mentre la
parte esterna è diventata una terrazza attrezzata dalla quale si
può godersi il paesaggio anche pranzando o cenando. A sud è stata
ricavata un’area a giardino con contenimento del terreno attraverso
un incastro di tronchi di legno tipico della montagna.
Architetto Guizzo
Armando - Architettura e Paesaggio Via XXX Aprile n° 21 -
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